venerdì 8 ottobre 2010

due anni fa scrivevo..8-9 ottobre 2008 - il cielo in una pozzanghera - aiuto!!Fermate il treno voglio scendere!!


08 ottobre 2008
il cielo in una pozzanghera


Vedo il cielo in una pozzanghera…
lo so è solo riflesso ma sembra che ci sia a terra un francobollo di cielo...
ora è di nuovo azzurro azzurro, alzo gli occhi, non c'è più alcuna nuvola, prima era cupo e pioveva.
Mi piace un sacco guardare il cielo e riuscire a vederlo anche guardando in basso è un pò come stare sottosopra!
Spesso alzo gli occhi al cielo e non solo per vedere che tempo fa.
Mi piace vedere le nuvole sospinte dal vento come se si rincorressero disegnando forme bizzarre..
Mi piace osservare un aeroplano che lascia una scia oppure due gabbiani in volo.
Mi incanto di fronte ad un tramonto o ad un’alba.
Stare con il naso all’insù per ammirare le stelle, la luna…perdersi nell’universo e sentirsi piccoli piccoli ma parte integrante di un qualcosa di più grande. Attendere con ansia una stella cadente o cercare quelle costellazioni che non riesco mai a trovare senza l’aiuto di qualcuno che me le indichi… comprendere i misteri del cosmo.
Alzare il viso quando piove sentire la pioggia bagnarmi le guance, sentire l’odore della terra bagnata.
Posso sognare ad occhi aperti, volare con la fantasia.. stare con la testa fra le nuvole…
Posso riuscire a pensare e a riflettere oppure svuotare la mente e rilassarmi…Mi aiuta a non perdere il mio equilibrio e l'entusiasmo della vita.

09 ottobre 2008

Aiuto!! Fermate il treno voglio scendere!!

Stamattina una signora in treno mi ha letteralmente ubriacata con i suoi discorsi! 
Ha parlato quasi ininterrottamente da Savona a Genova… non si fermava manco a respirare!
Ora so tutto della sua vita, della vita: di sua figlia, di suo figlio, di sua nipote, di Caterina, della moglie architetto del suo ginecologo, della figlia dell’amica ingegnere di sua figlia, del figlio del suo amico avvocato, del figlio che fa giurisprudenza della sua amica che insegna sposata ad un dottore che studia da casa e va solo all’università per dare gli esami………
Ho scoperto grazie a lei che:
-           tutti i più grandi architetti vengono dal classico;
-           per imparare l’inglese bisogna andare a Londra a respirare l’aria di là;  ( ???? )
-         quelli dell’itis riescono a superare l’esame di ammissione a medicina ma poi non riescono ad andare avanti con gli studi;
-         all’esame di ammissione a medicina sua nipote non è passata ma perché erano 1.500 – 2.000 iscritti per 200 posti e che ora sua nipote fa farmacia;
-         all’esame di ammissione di medicina erano divisi per anno e pensa te c’erano anche i nati del ’75, secondo lei tutti già laureati; che ai suoi tempi questo non succedeva perché lo si provava una volta sola e se non si passava ci si iscriveva ad altre facoltà senza più riprovarci;
-         che a Parigi a medicina non c’è l’esame di ammissione ma per gli stranieri solo l’esame per vedere se sai il francese;
-         tutti quelli che sono usciti dal classico quest’anno non hanno passato l’esame di ammissione a medicina, ma quelli dello scientifico sì;
-         chi inizia l’università non è detto che riesca a laurearsi;
-         … … …
La sua più grande paura era che Caterina le dicesse che voleva fare lingue perché non imparano le lingue straniere ma la letteratura e quindi non serve a nulla. Visto che ora Caterina si è iscritta ad un’altra facoltà ora la sua più grande paura è che venga da lei e le dica che si è stufata di studiare e che smette di fare l’università.
Bla bla bla bla
Sembrava i Fichi d’india quando a Colorado Caffè facevano le mamme di Cacioppo e Braida con due grandi differenze.
La prima: era solo lei a parlare… quando ha domandato al suo compagno di viaggio (un signore che conosceva che ha incontrato per caso sul treno..) cosa faceva suo figlio gli ha dato modo di rispondere solo che si era iscritto a scienza della formazione e che si trova bene perchè subito subito ha ripreso a parlare di sua nipote…
La seconda: avrei tanto voluto dormire un po’, invece avevo la sua voce e tutti i suoi discorsi che mi trapanavano le orecchie, che mi martellavano il cervello e che hanno portato i miei poveri neuroni sull’orlo di una crisi di nervi!
Il viaggio mi è sembrato molto lungo…

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