venerdì 31 gennaio 2020

Giorno della memoria

Il 27 gennaio è stato il giorno della memoria.
Con mia grande sorpresa ho scoperto che è di recente istituzione.
È stato infatti istituito solo nel 2005.
E di memoria ne abbiamo davvero bisogno.
Vi sono ancora dei sopravvissuti che possono raccontare quello che è accaduto sulla loro pelle, ma quando anche questi testimoni, purtroppo, non ci saranno più solo la memoria ci può aiutare.
Questa poesia di Joyce Lussu mi ha profondamente colpito.
Forse per le immagini che evoca, immagini in bianco e nero viste mille volte che si tingono di realtà, ...
Forse perché anche se il tempo passa la memoria rischia di sbiadire e il rischio di arrivare al medesimo punto di rottura diventa sempre più alto,..
O forse semplicemente perché tre anni e mezzo è quasi l'età di mia figlia e il pensiero di quello che accadeva si è proiettato su di lei. ..

C’è un paio di scarpette Rosse 

C’è un paio di scarpette rosse
numero ventiquattro
quasi nuove:
sulla suola interna si vede
ancora la marca di fabbrica
“Schulze Monaco”.
C’è un paio di scarpette rosse
in cima a un mucchio
di scarpette infantili
a Buchenwald.
Più in là c’è un mucchio di riccioli biondi
di ciocche nere e castane
a Buchenwald.
Servivano a far coperte per i soldati.
Non si sprecava nulla
e i bimbi li spogliavano e li radevano
prima di spingerli nelle camere a gas.
C’è un paio di scarpette rosse
di scarpette rosse per la domenica
a Buchenwald.
Erano di un bimbo di tre anni,
forse di tre anni e mezzo.
Chi sa di che colore erano gli occhi
bruciati nei forni,
ma il suo pianto
lo possiamo immaginare,
si sa come piangono i bambini.
Anche i suoi piedini
li possiamo immaginare.
Scarpa numero ventiquattro
per l’eternità
perché i piedini dei bambini morti
non crescono.
C’è un paio di scarpette rosse
a Buchenwald,
quasi nuove,
perché i piedini dei bambini morti
non consumano le suole…