Acqua bene comune
Al di là di ogni bandiera, di ogni partito e di ogni ideologia politica credo fermamente che l'acqua non sia una merce, ma un bene di tutti.
Non è giusto che diventi una cosa qualsiasi attraverso la quale ci si possa arricchire. Con la privatizzazione il rischio di vedersi aumentate le tariffe c’è di sicuro, oltre a quello subdolo di vedersi formare dei monopoli e diventare così anche fonte di potere.
Avevo segnalato da tempo nella mia bacheca il link per avere notizie relative alla raccolta di firme per il referendum contro la privatizzazione del servizio idrico.
Sono davvero contenta che lunedì scorso si è riusciti nell’intento e che siano state depositate alla Corte di Cassazione oltre un milione e quattrocentomila firme.
Tenendo conto che le firme richieste per portar avanti un referendum sono solo cinquecentomila quelle raccolte in questo frangente sono davvero tantissime, una marea!
Spero che poi il referendum non vada deserto che, ultimamente, questo strumento risulta un po’ snobbato, anche se risulta essere davvero l’unico mezzo rimasto per far sentire la nostra voce direttamente, senza intermediari.
Di certo i fautori del pro-privatizzazione possono aver ragione su di un punto: una possibile ottimizzazione della gestione idrica con una riduzione degli sprechi ed un vantaggio per tutti.
È sicuramente una cosa logica: dare un servizio ora pubblico in mano ad un privato dovrebbe portare inevitabilmente ad una gestione sotto una logica di mercato.
Chi vende un bene o un servizio in un mercato cerca di essere più bravo degli altri, per far questo cerca di offrire un bene o servizio migliore di quello offerto dagli altri o, quantomeno, percepito dal consumatore migliore, e nello stesso tempo deve ottimizzare quanto ha da offrire, quindi cercherà maggiori rese e meno sprechi, per guadagnare di più… ma purtroppo non è sempre così, in certe condizioni al di fuori della concorrenza perfetta (che nella realtà non potrà mai esistere!!!) chi possiede un bene tenderà al massimo ricavo che può essere raggiunto semplicemente con un aumento dei prezzi lasciando inalterato il prodotto o il servizio. E questo accade soprattutto quando si parla di un bene necessario in regime di monopolio.
Il bene è necessario: il consumatore è obbligato all’acquisto perché senza non si può vivere.
Inoltre questo obbligo di acquisto è inserito in un contesto monopolistico: il consumatore (assieme a molti altri) si troverà davanti un solo ed unico venditore (o pochi che avranno tutto il vantaggio di mettersi d’accordo anche senza un reale patto ma semplicemente adeguando i prezzi o le tariffe tutte sullo stesso livello) il quale potrà così applicare il prezzo e le condizioni che più gli sono vantaggiose, tanto l’acquirente volente o nolente dovrà necessariamente accettarle.
Questo è quello che potrebbe accadere facilmente anche sul mercato acqua.
Per evitare gli sprechi, per risparmiare come si può fare???
Impegnarsi in prima persona ecco che bisogna fare. Iniziare ad avere un comportamento responsabile: chiudere l’acqua quando non si usa (anche mentre ci si lava i denti), agire subito quando un rubinetto perde, segnalare immediatamente all’acquedotto se si vede una qualche perdita per strada, dotarsi di sciacquone con doppio pulsante, dare ai fiori acqua di ‘recupero’ (quella piovana o quella del lavaggio di frutta e verdura), cercare se possibile di bere l’acqua del rubinetto e se cattiva provare con dei filtri o apposite caraffe filtranti a renderla bevibile, nei condomini l’acqua dovrebbe essere ripartita in base ai consumi come da lettura di appositi contatori personali (nel mio condominio abbiamo dovuto lottare per farlo installare perché a molti faceva molto comodo che l’acqua fosse divisa a numero di persone), far andare lavatrici e lavastoglie a pieno carico..
Insomma piccoli accorgimenti nella vita di tutti i giorni che sembrano cavolate ma che in realtà fanno, eccome che fanno!!
Oltre che premiare le amministrazioni che cercano di portare al minimo le perdite della rete idraulica e che puntano sul miglioramento e sull’efficienza.
Con la liberalizzazione dell’energia, per esempio, io non ho notato alcun vantaggio, le difficoltà a capire le tariffe proposte dai nuovi gestori spesso poco chiare e, a volte, legate ad una scommessa che si fa con il proprio gestore, credo che siano appositamente fatte per gettare fumo negli occhi e far sottoscrivere contratti non proprio vantaggiosi.. anche l’enel stessa ora si sta facendo autoconcorrenza passando di casa in casa per presentare un nuovo vantaggiosissimo contratto che però a leggerlo bene presenta parecchi punti oscuri. Mah, roba da non crederci.. misteri… come se andassi da un qualsiasi negoziante, per esempio un fruttivendolo e lo stesso padrone del negozio mi dicesse 'se compri queste mele (sempre esposte nel medesimo negozio) e non quelle a fianco uguali per marca e qualità risparmi!'.
Al di là di tutto credo che sia davvero raro trovare un commerciante o un professionista che lavora pro-bono. Penso che nessuno ti dà niente per niente!
Quindi meditate gente, meditate!
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