02 aprile 2010
Auguri di Buona Pasqua
Stasera, se non piove, a Savona ci sarà la tradizionale processione del Venerdì Santo.
Dico tradizionale perché la processione di Savona trae origine dalle pubbliche flagellazioni di penitenza accompagnate da cortei e canti del medioevo.
Si tiene ogni due anni e siccome vengono portate a spalla delle grandi sculture lignee, dette ‘casse’, in caso di pioggia o se c’è il rischio che si metta a piovere purtroppo non viene fatta e salta. ..e già due anni fa è successo…
È da un sacco di tempo che io la vivo dall’interno, da bimba ero inserita in una confraternita e portavo una candela accesa e poi come suonatrice; la banda cittadina infatti in quest’occasione si unisce agli archi e ai cori (anche di bimbi) per suonare i Mottetti, brani sacri composti appositamente per questa occasione da autori savonesi: Crucem Tua, Saevo e Jesus.
È molto suggestiva sia per chi partecipa, sia per chi assiste ad essa.
Tutto inizia per tempo, il percorso per le vie cittadine del centro viene segnato da dei nastri bianchi adesivi a terra per indicare esattamente tutte le soste (dette ‘poste’) delle casse, mentre nei vari oratori delle confraternite si inizia ad addobbare le casse con composizioni floreali e con le luci.
Le ‘casse’ sono dei grandi gruppi lignei policromi che raffigurano i momenti della passione di Cristo; vennero create per sostituire le rappresentazioni delle confraternite di scene sacre vietate a seguito del Concilio di Trento.
Le più antiche sono le due casse della confraternita dei Santi Pietro e Caterina raffiguranti ‘La flagellazione’ e ‘Cristo cade sotto la croce’, di scuola napoletana risalenti al 1623, poi vi sono tutte le altre fino alla più recente, del 1977, dell’‘Ecce Homo’ di Renata Cuneo che ha sostituito la precedente cassa distrutta nella seconda guerra mondiale. In totale sono quindici.
Le casse così adornate restano esposte negli oratori che una volta erano delle chiese degli ordini religiosi, alcuni di essi veri e proprio gioiellini ricchi di sculture e affreschi barocchi. Molti savonesi e non, vanno a vederle negli oratori prima della processione e nel mentre cenano al volo con la farinata o con la panizza.
La cassa 'La deposizione nel sepolcro' esposta nell'Oratorio
La partenza della processione è sempre per le 20,30 dal Duomo, le sei confraternite con le loro ‘cappe’ con il cappuccio, una volta utilizzato oggi normalmente appeso al collo, fanno uscire le casse dagli oratori e ci si ritrova tutti lì: confraternite, gruppi musicali, cori e clero.
Ogni confraternita è contraddistinta dal saio, detta ‘cappa’, che è di diverso colore o dal diverso colore del nastro del colletto, e sotto tutti in camicia e cravatta.
La cassa 'La flagellazione' viene fatta uscire dall'oratorio.
La cassa 'Il bacio di Giuda' davanti al Duomo pronti (o quasi) a partire
Poi si parte: un gruppo di tamburi a lutto in testa alla processione; la ‘Croce di Passione’, (in dialetto Cruxe du Pasciu o Cruxe du Gallu cioè del gallo) croce sulla quale sono inseriti, disegnati o sagomati, tutti i simboli della Passione di Cristo, e poi tutte le casse portate a spalla dalle confraternite intervallate da gruppi musicali e cori, antichi lampioni, cristi e bimbi che portano candele, fino all’‘Arca della Santa Croce’, portata sotto ad un baldacchino, dove in una croce d’argento è racchiuso un frammento della Croce, il clero ed il Vescovo.
Le casse sono portate a spalla, alcune sono molto pesanti e raggiungono anche i 17 quintali per cui servono una ventina di persona per trasportarle. Vengono poggiate e sollevate da terra, partono e si arrestano al suono del martelletto che il capocassa picchia sul legno delle stanghe. Al toc toc del capocassa davanti alla cassa risponde il toc toc dell’altro capocassa dietro e i portatori tutti assieme si alzano o si abbassano per sollevare o appoggiare la cassa, oppure si avviano o si fermano.
Veduta dall'alto della cassa 'La deposizione dalla croce' una delle più difficili da portare in quanto è tra quelle più pesanti oltre che tra quelle più alte per cui vi è anche la difficoltà dovuta all'altezza della croce. Tutti i confratelli (con la cappa blu e i risvolti e il cappuccio bianco) ai fianchi della cassa sono i portatori, quelli più all'esterno sono quelli che danno il cambio).
Cassa 'La promessa del Redentore' di spalle vi è il capocassa, con i guanti neri e il martelletto, quello davanti alla cassa, che dà gli ordini di fermata , di ripresa, di appoggiare o di alzare la cassa.
Una volta erano i ‘camalli’, cioè gli scaricatori del porto, a camallare (=portare) le casse. Purtroppo oggi diventa difficile trovare persone disposte o forse anche solo abituate a portare un peso così sulle spalle. In ogni caso si cerca lo stesso di mantenere in vita questa bella tradizione.
La cassa 'Cristo cade sotto la croce' passando davanti alla Torretta
...lungo Via Paleocapa (sullo sfondo la Torretta)...
Un particolare della cassa 'Cristo muore in croce'
Di nuovo 'La deposizione dalla croce'
La cassa 'L'annunciazione'
La processione si conclude in Piazza Sisto, davanti al comune, dove le casse vengono poggiate tutto intorno alla piazza e tutti i partecipanti si raccolgono in essa mentre il Vescovo dal balcone del comune dà la benedizione.
In Piazza Sisto tutti i partecipanti al centro mentre le casse sono in ordine allineate ai bordi della piazza... al centro nella grande macchia scura (banda, archi e dietro i cori) tra le cappe rosse e bianche ci sono anche io!
Premetto le foto non le ho fatte io: sono troppo occupata a suonare e a spostarmi con lo strumento e il leggio con lo spartito in mano per riuscire anche ad avere il tempo di fare qualche foto.
Chiudo questo post con un augurio di una Buona Pasqua a tutti!!!!!!
Ci sono delle immaginette di questi Misteri?A chi rivolgersi?
RispondiEliminaCiao Giuseppe Furio,
RispondiEliminainnanzitutto benvenuto!
Cosa intendi per Misteri? ...Le casse?
Sei di Savona?