mercoledì 30 marzo 2022

Primavera

Periodo frenetico: bimbe, famiglia, nipotini, scuola, lavoro, piscina, ginnastica, yoga, sci, libri, due protesi dei nonni... 

Natale, capodanno, epifania ... L'autunno è finito da un pezzo e l'inverno da poco, siamo già in primavera.. siamo quasi a Pasqua e dall'ultimo post ne è passato di tempo. 

Ho ripreso a leggere nuovamente, non alla velocità con cui leggevo i libri prima dell'avvenuto delle mie follette, ma va bene così. L'importante aver ripreso anche se devo risicare il tempo qui è là. 

Prima andavo in biblioteca per le mie figlie, per uscirne con vari libri sotto braccio per loro e basta. Tanto non riuscivo a trovare il tempo per leggere, troppo di corsa e troppe cose da fare, ora invece oltre ai loro libri, in mezzo, ce n'è anche uno per me. Evvai!! 

Riesco a leggere solo in modo discontinuo, qui e là, quando capita, mai di sera che altrimenti mi ritrovo il libro sul naso, addormentata. Leggo mentre sono ai giardinetti e non ci sono mamme, sperando che loro non mi cerchino, spesso una vana speranza, o aspettando la più grande a lezione di nuoto - di tre quarti d'ora - la pausa ideale solo per velocissime commissioni e nulla più o per leggere!

Mi sono dedicata ad Isabel Allende leggendo la trilogia - a detta di Wikipedia ideale trilogia - quindi in ordine: La figlia della fortuna, Ritratto in seppia e La casa degli spiriti. Non avevo mai letto nulla di quest'autrice e devo dire che in moltissimi punti mi ha davvero preso, evocativa, con personaggi che saltano fuori dal libro, con atmosfere di un realismo magico da farmi continuare a leggere anche se dovevo smettere, pensando ancora una frase, ancora una pagina...

Ora sto leggendo 'Mi sa che fuori è primavera' di Concita De Gregorio. Bello, toccante, drammatico, commuovente, soprattutto perché è una storia vera. Con riflessioni profonde, forti ed intense. Sto però facendo un po' di fatica nel seguire la trama, in quanto è scritto in modo molto particolare: discontinuo, disarticolato, con balzi avanti e indietro della storia. A volte faccio fatica a riprendere il bandolo della matassa e a capire chi è la voce narrante, forse anche perché non ho modo e tempo di leggerne un pezzetto tutti i giorni e, quando passano anche tre giorni, mi perdo alla grande dei dettagli letti in precedenza che però subito non ricordo e che magari ti aiutano a comprendere il dopo o il prima, in quanto slegato. 

Comunque un libro ricco di spunti di riflessione, mi ha colpito in particolare la frase in copertina:

Per essere felici non ci vuole tanto. Per essere felici non ci vuole quasi niente. Niente, comunque, che non sia già dentro di noi.