15 marzo 2009
Le due metà del cielo.
Una bellissima immagine viene così a prendere vita: l’umanità divisa in due anime, una maschile e una femminile, che però compongono il medesimo cielo.
Come si può pensare che una di esse sia preminente rispetto all’altra?
Come si può pensare che si possa calpestare una di queste senza non danneggiare e non far soffrire pure l’altra?
Eppure ancora oggi, nel 2009, l’umanità non ha ancora imparato la tolleranza, la non discriminazione, la non violenza.
Non tutti hanno la consapevolezza che siamo tutti uguali, che tutti hanno pari dignità, che non esiste distinzione di razza, di sesso, di lingua, di religione, di orientamento sessuale, di opinione politica.
Inoltre anche se alcuni dicono tante belle parole poi nella realtà non riescono a tradurre questo loro pensiero in gesti e fatti concreti.
È appena passato l’8 marzo, la festa della donna, e mi sono chiesta cos’è per me la festa della donna.
Per me non importa l’origine visto che non vi è un fatto storicamente provato che possa giustificare la scelta di tale data. La sua origine, infatti, ha varie versioni, viene legata ad uno sciopero di alcune operaie americane, in alcuni casi si racconta che questo sciopero è stato represso dalla polizia, oppure ad uno sciopero di operaie americane ed al loro giuramento di ritrovarsi tutti gli anni assieme in quella data, ad un incendio in una fabbrica tessile in cui persero la vita le operaie.
Per me non è l’unica occasione dell’anno per poter uscire con le amiche e lasciare a casa il proprio ragazzo o marito e figli, per me non significa andare a vedere degli uomini che si spogliano e comportarsi come fa l’uomo nei nostri confronti.
Per me non è il giorno in cui mi viene regalata un pezzetto di mimosa, per me non deve essere il giorno in cui l’uomo si comporta in modo carino nei miei confronti.
Per me ogni giorno dell’anno è il giorno giusto per essere trattata in modo ugualitario.
Per me in ogni giorno dell’anno bisogna trattarci da uguali.
Visto che però nel mondo così non è allora è giusto che esista questa giornata di commemorazione. Non dovrebbe essere intesa come una festa ma come un semplice invito a riflettere sull’attuale condizione femminile, un invito a cercare delle soluzioni valide che affliggono questa parte di cielo, un momento di riflessione ma anche per porre qualche cosa in atto.
Se una delle due parti soffre anche l’altra soffre visto che non può non esserne influenzata.
Che cosa tocca ancora le donne? Cosa può subire una donna?
Violenza, stupri, minacce, discriminazioni, mutilazioni (MGF o sfregi per deturpare), mancanza di diritti sociali, impossibilità di studiare e di conseguenza analfabetismo e ignoranza, non essere considerata come una persone ma un semplice oggetto, valere meno di una mucca, essere giudicata diversamente da un uomo, scontrarsi contro un'ingiustificata valorizzazione del ruolo della donna nella società, nella politica e nel mondo del lavoro, …
Nel Talmud ebreo, il libro in cui vengono raccolti i detti dei rabbini attraverso i tempi, viene spesso parlato male delle donne ma in esso vi è un passo davvero davvero bello che coglie l’essenza della donna.
Lo voglio riportare proprio qui:
"...State molto attenti a far piangere una donna, che poi Dio conta le sue lacrime!
La donna uscita dalla costola dell'uomo, non dai piedi perché dovesse essere pestata, non dalla testa per essere superiore, ma dal fianco per essere uguale... Un po' più in basso del braccio per essere protetta e dal lato del cuore per essere Amata...."
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