Meravigliosa riflessione...
Di solito nella nostra società non si parla della morte e in questo periodo invece se ne parla parecchio, è visibile ed è al centro di tutto.
La quarantena serve appunto a rallentare i contagi per permettere le cure a chi ne ha bisogno, per evitare di ingolfare il sistema sanitario e quindi per far diminuire la mortalità.
In questo periodo inoltre ognuno sa di essere mortale, si acquisisce la consapevolezza che si può morire.
Vinicio Capossela in un video su fb ne parla davvero in maniera perfetta.
Siamo in un tempo sospeso, in un tempo di attesa, che nella ritualità cristiana è rappresentato dalla Quaresima.
Oggi con la quarantena ci troviamo a vivere sospesi, in attesa. Ci troviamo in un tempo dilatato.
L'ottimismo obbligatorio del consumismo che porta a vivere la vita 'a noleggio' si contrappone alla consapevolezza della morte; la quarantena ci ricorda che siamo mortali.
Questa consapevolezza ci può portare realmente a cercare di vivere una vita in maniera piena.
Da sempre io cerco di arrivare da viva alla morte e non di vivere da morta.
Capossela esprime questo mio pensiero meglio di me.
Altra riflessione è sull'esistenza della morte, non si resuscita senza morte, la vita e la morte sono indissolubilmente legate, ma nella nostra società non bisogna pensarci.
Così però si rischia oltre a non vivere appieno, anche di non mettere a posto i propri conti, di non arrivare preparati.
Vi lascio il link:
https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10157522542939272&id=43366899271&fs=0&focus_composer=0
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