Un'immagine vale più di mille parole.
Purtroppo è vero.
Ne stanno parlando tutti: media, giornali, social...
Ho deciso che per questa volta per rispetto di questa giovane vita spezzata devo anche io dar voce ai miei pensieri...
Quel bimbo senza vita abbandonato dalle onde sulle splendide spiagge turche è diventato il simbolo del dramma che si sta consumando nel mare nostrum.
Il suo volto è rivolto al mare che lo ha strappato dai suoi genitori quando si erano affidati speranzosi a lui su un barcone, pagando profumatamente traghettatori avidi e senza scrupoli, alla ricerca di una vita migliore altrove.
Stessa sorte è toccata al fratellino e alla mamma.
Quest'immagine nuda e cruda sta facendo il giro del mondo e davanti a quel corpicino si può provare solo angoscia e dolore, tristezza e pietà, rabbia e vergogna.
Davanti a quel corpicino forse si spegnerà l'egoismo, il razzismo?
E allora mi chiedo... ma si deve arrivare a tanto per smuovere le coscienze (se mai saranno smosse)?
Oppure domani tutto sarà dimenticato restando solo il ricordo del mare, di una spiaggia con una macchia rossa e blu sempre più sfocata?
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