L’8 marzo ha come significato quello di ricordare le conquiste sociali e la lotta che le donne hanno dovuto e stanno attualmente portando avanti.
Perché sì è così. Ancora oggi la donna viene vista e trattata come inferiore, magari inconsciamente, magari senza volerlo e senza accorgersene, ma è così. E’ un dato di fatto.
E non sto parlando di lontane culture in cui la donna viene trattata come un oggetto ma della nostra moderna società, dove una donna deve combattere per riscattare la propria dignità e affermarsi. Nel lavoro la donna non viene retribuita come un uomo, non arriva ai vertici di comando, deve nascondere la propria voglia di maternità che altrimenti nessuno si degnerebbe di assumerla.
La donna deve dividersi tra lavoro fuori casa e lavori in casa senza avere il benché minimo ringraziamento o accenno di riconoscimento. Questo è il prezzo da pagare per aver voluto l’eguaglianza sociale? Inoltre diventa necessario essere sia donna in carriera sia l’angelo del focolare, in entrambi perfetta, anche se il più delle volte questi due compiti cozzano l’uno con l’altro.
La donna viene vista come oggetto sessuale. Le pubblicità mostrano seni e fondoschiena come se bastasse questo per vendere un prodotto. A volte si tratta di prodotti talmente lontani dalla donna da domandarsi ‘Ma che cavolo c’entra una donna nuda con questo prodotto?’.
E quando vedo questo mi sento svilita come persona. Non come donna. E non voglio essere moralista o pudica.
Gli improperi che si possono lanciare contro una donna sono i più terribili e purtroppo non ce ne sono di altrettanti validi per l’uomo. Spesso questi poi si riconducono alla madre che è una donna pure lei.
Nel parlare comune si usano due pesi e due misure per giudicare i due generi: una donna che va con tutti è una z…. o una t…, un uomo invece è un don giovanni e questo diventa motivo di vanto; un uomo che litiga e tira fuori i denti è un duro, una donna una matta scatenata isterica; una donna che diventa l’amante è una poco di buono e una sfasciafamiglia, un uomo anche no…. E potrei andare avanti così….
La nostra cultura è maschilista e forse è necessario fare uno sforzo per ristabilire un’uguaglianza perché come donna non mi rispecchio in questa società.Al di là di questo il cammino è stato lungo e ancora c'è tanto da fare, ma per oggi godiamoci questa nostra giornata e riflettiamo su questo!
E mi auguro che questa festa non sia l'unica occasione per qualche donna di avere un momento di libertà, in pratica l'unica serata da passare con le amiche oppure la giustificazione per sbavare agli spogliarelli....
E dopo tutto questo ...
auguri donne!
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